Abbattuto uno dei simboli storici di Ripalimosani

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L'antica Porta Iannucci del borgo storico di Ripalimosani è stata del tutto demolita, addio dunque ad uno dei simboli di riferimento del centro storico. La demolizione, avvenuta ieri 2 gennaio, è stata necessaria in quanto l'intera struttura si era resa pericolante.

Il drammatico evento ha lasciato tutta la popolazione sbigottita anche perchè nessuno fino a ieri aveva sentito parlare di demolizioni di parti storiche.

Per tutti chiamato "Ponte Lenard" in via Umberto, era uno degli accessi occidentali al borgo vecchio costituito da un profondo e basso passaggio arcuato con volta a botte e da una torre quadrangolare a scarpa. Dunque si trattava di un originario ingresso fortificato risalente fra l'XI e XII secolo del primo nucleo abitativo, trasformato poi nel tempo in casa-torre.

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La Porta Iannucci come si presentava prima della demolizione

Sfortunatamente tutta la zona a ovest della struttura è interessata a valle da una profonda frattura del terreno che comporta un lento ma continuo abbassamento del terreno. Tant'è vero che alcuni anni fa, a pochi metri più avanti, è stato demolito un intero palazzo ricavandone un grazioso belvedere.

Il nome "Lenard" è stato dato in quanto la casa sulla sinistra del ponte ci abitava un certo Leonardo Camposarcuno, noto sarto ripese, invece la casa al di sopra del ponte era degli eredi di Nicolangelo Cannavina e precisamente Domenico Tedeschi di origine di Fornelli.

Negli ultimi decenni tutto il passaggio fu puntellato e rinforzato da una struttura metallica. Questo passaggio rientrava nell'itinerario di tutte le processioni che passavano prima per tutto il centro storico, costituendo quindi l'ultimo tratto da farsi con estrema attenzione per le statue per poi risalire verso la piazza non incontrando più nessun ostacolo.

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La processione della Madonna della Neve appena dopo il passaggio (11/08/1999)

Ormai tutto il centro storico di Ripalimosani sembra sia lasciato al suo destino, anno dopo anno vediamo le pietre crollare inesorabilmente e con loro la definitiva sepoltura della nostra storia e della nostra identità.

Con l'occasione vorrei lanciare un appello: speriamo che vengano conservate quelle antichissime pietre e un giorno con quelle venga ricostruita l'antica Porta Iannucci.

Vorrei chiudere con un breve ricordo di Nicolino Miniello alias Nik Mollen:

"Addio Pont Lenard che nella calura estiva davi il refrigerio dopo la faticosa salita di via Nicola de Luca ai portatori della Madonna della Neve,
Addio Pont Lenard che durante il diluvio eri rifugio degli abitanti del centro storico,
Addio Pont Lenard che ci nascondevi quando giocavamo a nascondino e quando si faceva la "Sdurrepiete" che conoscevano tutti,
Addio Pont Lenard sei andato a trovare il vecchio campetto del Convento, la Biblioteca del Convento, "l'Omn di Tuf", il Morgione, la Chiesa Madre e le altre offuscate dagli alberi, la Croce Missionaria, a "Font e mond", le Quercigliole, i "5 Croci", "u Teatro du convent" ed è meglio fermarmi qui... Povera storia ripese!!!!"

Antonio Iammarino

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