Rubato tutto l'oro della Chiesa
- 27.Feb.2015
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Stimato a circa 20.000 euro l’ultimo furto avvenuto nella Chiesa Madre S. M. Assunta di Ripalimosani.
Sono circa le ore 23.30 di martedì 24 Febbraio quando qualcuno vede semi-aperto il portone principale della chiesa. Non essendoci nessun evento in particolare, questi subito si insospettisce e chiama immediatamente il parroco Don Moreno Ientilucci che, appena giunto sul posto, trova l’amara sorpresa: la porta della sacrestia aperta e dentro parecchio disordine con cassetti aperti, oggetti spostati, paramenti liturgici a terra, armadi aperti.
La vista lascia Don Moreno sbigottito e ormai privo di dubbi: si è appena consumato l’ultimo furto in ordine di tempo in chiesa, già teatro nel passato di altri eventi simili.
Il parroco chiama immediatamente i Carabinieri che giunti sul posto trovano quello che non avrebbero mai voluto trovare: la cassaforte scassinata e il furto di tutto l’oro che in essa conteneva. Si trattava di tutto l’oro che i fedeli nel passato hanno donato a S. Antonio e alla Madonna della Neve.
L'ingresso della sacrestia La sacrestia all'interno
Il parroco Don Moreno
E’ stato insomma un furto ad opera d’arte e, pur essendo un orario non tardi, i ladri hanno potuto fare ciò che volevano ed uscire senza che nessuno li abbia visti, complice la serata fredda e umida ed anche la partita di calcio della Juve quando tutti stavano al caldo in casa o chiusi nei bar.
C’è da dire però che Don Moreno quella stessa sera, durante la celebrazione eucaristica, aveva già notato delle persone sospette che si aggiravano lungo le navate e uno di loro, addirittura, prima di chiudere la chiesa, è stato trovato dietro un altare, accovacciato. Appena il parroco lo ha visto ha chiesto subito cosa stava facendo. Il giovane, di circa 25-30 anni, ha risposto che voleva pregare e con aria piuttosto disarmante ed anche impaurito, si è scusato ed è uscito dalla chiesa. Il giovane però evidentemente aveva dei complici all’interno che, non appena la chiesa è stata chiusa, si sono messi subito all’opera, indisturbati, ma sicuramente già avevano studiato i movimenti del parroco, gli orari di chiusura e l’esistenza di una cassaforte all’interno.