La
scalinata è stata divisa in cinque sezioni
così come specifica un altro documento,
rinvenuto presso lo stesso archivio, e datato
16.02.1900, riguardante i “lavori per
la ricostruzione della strada di S. Lucia…”.
Tali sezioni conservano quasi
sempre la stessa consistenza dimensionale e
la stessa pendenza, tranne poche eccezioni,
dovute all’esigenza di dare ad ogni “baglio”
un agevole accesso. Altro elemento caratterizzante
l’intervento generale è stata la
sistemazione degli accessi alla scalinata a
valle ed a monte.
A valle la riproposizione della
scalinata è stata interrotta prima rispetto
all’originaria configurazione, per permettere
l’uso carrabile dell’ultimo tratto,
di recente costruzione, onde consentire la penetrazione
perimetrale fino all’antico borgo. A completamento
dell’intervento è stata riprogettata
l’intersezione tra via Santa Lucia e via
P.N.F. Giampaolo, dando maggiore continuità
alle due scalinate.
Per l’accesso a monte
i lavori previsti nel progetto generale saranno
realizzati con un successivo lotto di lavori;
in tale fase differita si procederà alla
ricostruzione della vecchia scalinata di raccordo
tra via Santa Lucia e piazza Vittorio Emanuele,
dimensionalmente, più piccola di quella
originaria e ciò per salvaguardare il
precedente ampliamento della piazza che aveva
sacrificato il vecchio accesso. Ciò permetterà
di ricostruire il vecchio asse prospettico della
scalinata, ora interrotto con un terrapieno
con annessa una modesta rampa di scale, che
garantisce l’attuale passaggio.
I MATERIALI
Negli anni ’60 e ’70
si è assistito alla sostituzione indiscriminata
di pavimentazioni storiche con altrettante in
materiale moderno quali betonelle, mattonelle
d’asfalto ecc. Il recupero quindi dei
materiali tipici di nostri centri storici è
stato uno degli aspetti fondamentali della riprogettazione
della città e dovrebbe guidare qualsiasi
intervento all’interno dei nuclei antichi.
Solo attraverso tale atteggiamento critico,
si eviteranno violenze e forzature come quelle
perpetrate fino al più recente passato.
L’attenzione verso le vecchie tipologie,
ha orientato le nostre scelte progettuali sull’uso
di un materiale ormai consolidato nella tradizione
locale: la pietra con ricorsi in laterizio per
migliorare l’aderenza. Nella scalinata
sono stati creati due corridoi, su entrambi
i lati, larghi 75 cm ed opportunamente incavati
di 5 cm per consentire il convogliamento e lo
scolo delle acque meteoriche.
L’ILLUMINAZIONE
In questo primo lotto di lavori
è prevista la sola predisposizione della
canalizzazione dell’impianto elettrico
rinviando ad un lotto successivo il suo completamento
per costituire il naturale prosieguo dell’attuale
intervento proposto, poiché non si può
trascurare l’arredo urbano, per la valorizzazione
estetica. L’ illuminazione esistente,
infatti, risulterebbe in contrasto con la nuova
“facies” della strada; mentre gli
elementi illuminati previsti recuperano il valore
artistico di quelli usati in passato.
RACCOLTA ACQUE BIANCHE
Verranno realizzate caditoie
da dislocare opportunamente lungo via Santa
Lucia, per ottenere una regimazione ottimale
delle acque piovane. Tale regimazione è
di primaria importanza, in quanto la via, essendo
ubicata a valle del paese, è investita
da notevoli portate di acqua.
Ing. Giovanni D'Adamo
Arch. Antonio Tudino
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