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 Mercoledì 27 Novembre 2024

  
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CREDERE O NON CREDERE: QUESTO E' IL RPOBLEMA
 

Un giorno mentre stavo parlando con un amico, a proposito della religione, lui mi disse: sei solo un ingenuo sognatore che crede ancora a certe favole!

Certo, in quel momento io non avevo nessuna capacità e nessuna prova per fargli cambiare idea, è difficile convincere qualcuno dell'esistenza di un essere soprannaturale che né si vede e né si tocca, ma credimi, gli ho detto, è ancora più difficile, quasi impossibile osai dire, accettare che non esista.

Vedi, gli spiegai, oggi noi usiamo la nostra intelligenza principalmente sul progresso nel lavoro, sugli hobby, sul divertimento e qualcuno, se ha voglia, sul rispetto reciproco con gli amici e con la propria famiglia. Forse dimentico l'amore... beh, quello è un'altra cosa perché lì forse l'intelligenza ha poco a che fare.

I progressi scientifici, tecnologici e quelli sulla medicina, frutto della nostra intelligenza, hanno sicuramente migliorato la condizione dell'umanità, eppure siamo ancora molto lontani nell'aver conquistato la vera felicità, anzi. Cos'è allora che rende pienamente felice l'uomo?

Noi umani ci differenziamo dagli altri esseri viventi unicamente dal fatto di avere una coscienza ed una ragione che dominano l’intero sistema, sottomettendo tutti, ma se non si usano sapientemente rischiano di sottomettere anche noi stessi! Una lama a doppio taglio dunque, e se non riusciamo a prenderla dalla parte del manico aiutandoci con il nostro intelletto rischiamo di vivere alla pari degli altri esseri, allora cominciamo a riflettere.

Molti affermano che la felicità si raggiunge con l’avere successo, possedere denaro e soddisfare le concupiscenze, altri, più umilmente, si accontentano di avere solamente una buona salute, altri ancora, quelli più sognatori, vorrebbero avere unicamente un grande amore.

Io, personalmente, credo che per raggiungere la piena gioia, e questo il mio amico non me lo può  certo dubitare, è l’avere sì un grande amore, ma che fosse sempre vivo e che durasse in eterno, altrimenti non avrebbe senso; infatti la frase più forte che due amanti si possono dire è quella di amarsi per sempre. Quindi la nostra intelligenza dobbiamo usarla soprattutto per raggiungere questo stato, ma il problema è che né l’amore si acquista con la ragione e né siamo abbastanza potenti per rimanere eternamente giovani, siamo allora destinati ad essere per sempre infelici?

Andando ancora più a fondo mi domando: perché devo essere schiavo e prigioniero dell’amore? Perché non ho il pieno controllo su di esso e su tutti gli altri sentimenti? Perché mi fa così male quando non sono ricambiato?

Le risposte si trovano solo in colui che è amore, Dio Onnipotente creatore del cielo e della terra.

Non credere a Lui significa che tutte le leggi e regole che ordinano in perfetta armonia l’universo è soltanto un caso; che la natura con i suoi meravigliosi colori e splendidi frutti è solo un caso; che gli animali vivendo e nutrendosi dipendentemente l’uno all’altro senza creare un minimo squilibrio è solo un caso;

che l’uomo abbia potuto raggiungere una elevata intelligenza, perfetta complessità, incomparabile bellezza ed un alone di mistero, è solo un caso; che siamo nati tutti maschio e femmina per cui accoppiandoci ci moltiplichiamo, è solo un caso; che desideriamo volerci bene l’un l’altro è solo un caso. Credere a tutto questo mi riesce impossibile.

Se non crediamo in Dio dovremmo allora distruggere prima di tutto la Chiesa, distruggere tutti gli ideali, le religioni, distruggere tutte le leggi che ci governano, distruggere l’amore, perché sono solo d’intralcio al nostro desiderio di possedere quanto più beni materiali possibili, di soddisfare a tutti i nostri bisogni carnali, alla nostra voglia di comandare e di sottomettere od eliminare chiunque ci dia fastidio. Tanto a che vale essere assoggettati e soffrire per poi morire per sempre?

Ma se abbiamo scelto la strada dell’amore e del rispetto reciproco vuol dire che vogliamo dare un significato alla nostra vita e fortunatamente non ci è data altra strada che quella in Dio.

Tutto il creato potrebbe sembrare un paradiso terrestre se tutto funzionasse alla perfezione e non esistesse il male, ma poiché per rivelazione di Dio anche il creato un giorno avrà la sua fine, vuol dire che siamo destinati a vivere per sempre in un’altra dimensione, questo mondo non ci appartiene, non ci dobbiamo attaccare ad esso, è soltanto un momento di passaggio e quindi non sembra sia intelligente sprecare tutte le nostre forze per la materia;
d’altronde è più volte confermato che non è il denaro la felicità dell’uomo in quanto dopo la morte non ha nessun valore, né avere un corpo sano e curatissimo perché prima o poi, come i fiori nei campi, si avvizza e muore, ma soltanto l’amore riempie la vita e riesce a far pensare all’eternità, usiamo allora tutte le nostre possibilità per riuscire a scoprire se c’è veramente un’altra vita migliore.

Fortunatamente il cristiano e qualche altra religione, quelle decisamente più diffuse, credono ad un Dio che si è autorivelato da migliaia di anni, un Dio che ha imposto le sue leggi nonostante la nostra grande debolezza, un Dio che ha lasciato documenti e testimonianze, validi ed attuali in ogni epoca, un Dio che si è fatto uomo come noi, un Dio che opera in tutte le generazioni lasciando sempre segni schiaccianti ed indelebili, un Dio che è amore infinito e vita eterna e ci ha promesso di vivere per sempre con Lui.

A questo punto allora non è il cristiano un sognatore, in quanto lui crede ad un Dio storico che si è manifestato e che dà pieno significato alle cose di questo mondo, ma è sognatore piuttosto colui che crede a certi ideali non avendo nessuna prova valida e fidandosi solo sulla ragione umana che prima o poi ha la sua fine arrampicandosi sugli specchi che puntualmente si frantumano. Del resto Gesù stesso disse che “cielo e terra passeranno ma le mie parole non passeranno”.
La verità è che spesso non prendiamo sul serio fino infondo la Fede perché siamo troppo presi dalle nostre cose che sono reali e concrete, invece Dio non si vede, è Spirito, ma fin dall’inizio Lui ha agito rimanendo sempre nel nascondimento per rispetto alla nostra libertà di scegliere sulla nostra vita.

C’è insomma abbastanza luce per credere ed abbastanza tenebre per non credere, perchè nel momento in cui decidiamo di aver fede lo avremmo fatto per nostra propria ferma convinzione, ma per salvarsi non basta dire solo “Signore Signore”, come ci insegna il Vangelo, e nemmeno attaccarsi alle tradizioni umane che trascurano il vero comandamento di Dio, ma bisogna vivere prima di tutto il primo comandamento che è “amerai il Signore, Dio tuo, con tutto il cuore, con tutta l’anima tua e con tutte le tue forze” e poi “ama il prossimo tuo come te stesso” perché negli altri c’è Dio, tutto il resto ci sarà dato in più, e non dimentichiamo infine che la fede è un dono di Dio e si alimenta solo con la preghiera incessante.

Agiamo, dunque, e reagiamo personalmente in prima linea senza attenderci niente dagli altri, per liberarci dalla schiavitù della materia, e che Dio ci aiuti e ci benedica tutti.