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"A
MESCKUERATE" |
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Oltre ai classici
carri sfarzosi di Carnevale che sfilano in molte
piazze d'Italia, oltre al Carnevale di Venezia
con la sua eleganza e ricercatezza, c'è
a Ripalimosani una particolarissima tradizione
di Carnevale: le storie della "Mesckuerate",
o più anticamente "I Mierz",
che consiste in un'allegra compagnia composta
generalmente da musicisti, attori e cantanti
improvvisati, diretti dal cosiddetto "concertatore",
e portano in giro per le vie del paese scenette
comiche di tutti i gusti e di tutte le risate,
in rigido dialetto ripese, accompagnate ed intercalate
da musiche e canti popolari, è insomma
un "musical" tutto nostrano che prende
in giro i vari aspetti della vita e soprattutto
l'amore. |
1967 |
Tradizione,
questa, sviluppata e perfezionata specialmente
nel Novecento, ma troviamo traccia già
nel XVI secolo, infatti nel capitolo Municipale
tra l'Università ed il feudatario locale
del 1588 c'è un riferimento alle "maschere".
La compagnia si riunisce qualche mese prima
ed inizia a provare, a selezionare macchiette,
duetti e canzoni ed infine si assegnano le parti;
contemporaneamente si preparano i costumi e
tutto l'occorrente per la manifestazione. |
1978 |
1987 |
La mattina
della rappresentazione l'équipe si raduna
di buon ora e, non prima di un'abbondante e
sostanziosa colazione, comincia la fase della
preparazione: vestizione, trucco e prova, accordi
degli strumenti musicali. Infine quando tutto
è pronto, in tarda mattinata, inizia
la sfilata per le strade camminando e ballando
a ritmo di marcette allegre e divertenti, e
i pulcinella, con la tradizionale casacca bianca
ed il cappello a forma di cono, armati di tamburello
e trombette, si fanno spazio tra la folla per
permettere il passaggio del resto del gruppo. |
In punti prestabiliti del
paese, sei o sette in tutto, si effettuano le
"posate" o soste dove in un batter
d'occhio viene montata la scenografia portata
appresso, durante le quali avviene lo spettacolo
vero e proprio introdotto e spiegato mano a
mano da un personaggio anch'esso molto caratteristico:
il presentatore.
Finito lo spettacolo la compagnia si rimette
in cammino alla volta di ulteriori soste per
ripetere sempre le stesse scenette. Tra una
sosta e l'altra i protagonisti approfittano
della generosità degli spettatori per
rifocillarsi, in modo da essere freschi ed efficienti,
e sempre più allegri, fino all'ultima
sosta che avviene nella piazza principale al
calare delle prime ombre della sera: è
il momento questo di massimo splendore dello
show con una troupe ben collaudata e ben rinvigorita…
"A Mesckuerate" è il naturale
prodotto di tanti artisti presenti e passati
di Ripa di cui il paese è stato sempre
fortunatamente ben fornito. A cominciare dal
"concertatore" in passato si ricorda
soprattutto Ildo Tartaglia, tra le sue numerose
"Mesckuerate" citiamo quella del 1950
"La cupeta"; nel 1953 "La vecchia
fattoria"; nel 1957 "A brellante Merecane";
nel 1958 "Balcone rifiorito". Un
altro "concertatore" degno di essere
ricordato è stato Antonio Di Cillo "Capizzone",
di lui si ricorda "Carceratiello"
del 1924 e "Chiarinella" del 1976.
Da non dimenticare inoltre Nicola Palermo, Pasqualino
Di Monaco e Nicola Trivisonno "Coccillo"
che fece "Bizzoca" nel 1956.
Ma l'uomo nuovo che ha ereditato sicuramente
lo spirito del Tartaglia è Mario Tanno
sulla breccia ormai da quasi venticinque anni.
Sono sue le edizioni del 1976, 1977, 1978 e
1979 che portò, fra l'altro, l'introduzione
dei famosi "Coccioloni", di una trama
vera e propria con un filo conduttore, ed il
valido appoggio di un coro femminile alle canzoni
ed alle marcette. Nel 1987 fece "Rosa":
la storia di una donna che aveva molti pretendenti
ma anche molte "malelingue". Nel 1991
fu la volta di "U Merecane", strepitoso
successo per una trovata geniale: la storia
di un paesano che, ritornato dalle Americhe
pieno di dollari, scopre di avere mille parenti
e mille amanti. Altro successo nel 1995 con
"Chije è a lluteme" rimembra
i vecchi tempi quando le donne facevano la fila
alla fontana per riempire le tine d'acqua e
nell'attesa tutti possiamo immaginare cosa si
potessero dire.
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L'ultima edizione, ahimè, risale al
1996 con "Il Revival" che era la
raccolta delle scenette più belle delle
passate edizioni.
Sfortunatamente "A Mesckuerate"
ha avuto diverse interruzioni, più
o meno lunghe, restando in balia di qualche
mente creatrice e di persone volenterose che
non sempre si riescono a comporre. Accanto
ai "concertatori" mensoniamo ora
i più bravi buffoni di tutte le "Masckuerate".
I nomi più prestigiosi furono Antonio
Di Cillo "Capizzone", Michele Palermo
"Colecece", Nicola Micatrotta "N'
doscele" ed un altro col soprannome di
"Faffa", questi erano in voga negli
anni '20; negli anni '40 nominiamo Antonio
Rateni "Cemenelle"; negli anni '50
fece furore Lucio Lanese "Sciusce",
comico tuttofare; negli anni '60 si distinsero
Luigi Trivisonno "Catenaccio" e
Giovanni Tabasso meglio conosciuto come "Pastorello";
dalla fine degli anni settanta in poi arriva
la figura di Angiolino Trivisonno "Prediènze"
dotato di padronanza e di grande voce, interprete
principale di "Rosa" e "U Merecane",
accanto ad altre voci limpide come quella
di Giulio D'Alessandro "Cendane"
e Lino D'Amore "Sorge", da citare
anche i buffoni sempre disponibili quali Luigino
Sabetta e Pasqualino Minadeo. Fra i "presentatori"
vanno ricordati Antonio Di Nardo e Mario D'Alessandro
"Cendane".
Discorso a parte invece va fatto sui musicisti,
senza di loro sicuramente la "Mesckuerate"
non avrebbe senso, essi stanno in stretto
rapporto col "concertatore" scegliendo
le canzoni adatte che di solito sono presi
da autori regionali in cui si cambiano soltanto
le parole per adattarle alla storia. Tra gli
strumenti adottati regna incontrastato il
mandolino, di cui Ripa vanta un glorioso passato
tuttora in voga, seguono la chitarra, la fisarmonica
ed un tempo anche il violino. Lunga sarebbe
la lista dei relativi bravissimi musicisti.
Mario Tanno in tutte le sue edizioni si è
servito del validissimo supporto dei "Plettri",
notissimo complesso formato proprio da mandolini
e chitarre, coadiuvati da gregari vari come
fisarmonicisti e sassofonisti.
Fin qui la storia di questa manifestazione
che esce direttamente dal cuore dei ripesi
e dalla grande voglia di divertirsi insieme,
con momenti di autentiche risate da trovate
intelligenti, sperando al più presto
di descrivere le gesta del prossimo grande
e travolgente successo.
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