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IL
GAZZETTINO |
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Se
qualcuno volesse conoscere a fondo Ripalimosani
ed i ripesi, negli ultimi cinquant’anni,
ha una sola strada da percorrere: leggere tutti
i numeri de “Il Gazzettino”.
Il Gazzettino sta a Ripa come
l’anima sta all’uomo. Umile, piccolo,
più volte bastonato, più volte
minacciato di scomparire, eppure da mezzo secolo
ancora sopravvive. Questo minuscolo giornalino
locale è ormai diventato un mito, unico
nel suo genere nel Molise, il più vecchio
di nascita ma eternamente giovane.
Scrivere un articolo sul Gazzettino
è come fare un film con una serie di
spezzoni di tanti altri film: non finirebbe
mai. Il materiale a disposizione è ovviamente
molto e troppo in questo caso. Descrivere però
la sua storia a grandi linee ci riserverà
non poco fascino. |
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E’ il
6 luglio 1954, Nicolino Camposarcuno, Giovanni
Iammarino e Angiolino Sabetta, tirando al ciclostile
delle minuscole pagine, danno vita al primo
numero de Il Gazzettino, organo ufficiale dell’Associazione
Cattolica “Pier Giorgio Frassati”
di Ripa.
All’inizio nasce sulle
ali dell’entusiasmo e dell’interesse
suscitato dalla disputa di un campionato di
calcio riservato a squadre locali, pensando
di dar vita ad un foglio che riportasse la cronaca
degli appassionati incontri che si svolgevano
nel campetto O.M.I del Convento,
a beneficio, principalmente, degli assenti.
Ma al termine del torneo, sollecitato anche
dalla popolazione che mai aveva avuto un giornalino
locale, si ritenne opportuno proseguire, allargando,
naturalmente, il campo degli interessi.
Fin dalle prime righe del primo
numero, Il Gazzettino inizia il suo viaggio
come portabandiera della buona morale, cattolica,
portando avanti quegli ideali di vita che mai
nessuno è riuscito a piegargli. “L’ozio
è un alleato della morte e infonde tristezza.
L’uomo che vive senza ideale, senza passione,
senza faccende, senza applicazione e senza divertimenti,
è insopportabile a sé stesso;
allora sente il suo nulla, il suo abbandono,
la sua insufficienza, la sua dipendenza, la
sua impotenza, il suo vuoto. La vita che affascina
e che riempie di gioia, è attiva, è
dinamicità, è resistenza, è
superamento, è conquista, è trionfo”,
questo è quello che si legge sul n. 2
(13 luglio 1954) prima di dare spazio alla cronaca
calcistica. |
In quell’estate
del ’54 a Ripa non si parla altro che
di calcio. Sulla scia dei mondiali di calcio
che si disputano in Svizzera, nel paese si riaccende
l’entusiasmo per questo sport. Dai ripostigli
vengono fuori vecchie scarpe bullonate, magliette
stinte, pantaloncini sdruciti e qualche pallone
pieno di toppe.
Il campetto del Convento OMI
non riesce a contenere tutti gli atleti che
si dimenano con confusione e liti. Per mettere
un po’ d’ordine, i giovani della
GIAC (Gioventù Italiana Azione Cattolica)
organizzano un Torneo al quale si iscrivono
ben sei squadre, che prendono il nome dei gloriosi
giocatori del Torino, periti a Superga il 4
maggio 1949: Maroso, Rigamonti, Loik, Castigliano,
Gambetto, Mazzola. Torneo che fin dal primo
giorno calamita l’attenzione dei ripesi
e fa esplodere un tifo infernale, come pure
le dispute fra la classica Scapoli contro Ammogliati
ed ovviamente le partite della “nazionale”
di Ripalimosani sempre seguite.
Il giornale, composto in media
da due o tre pagine, esce costantemente ogni
settimana con una tiratura iniziale di un paio
di centinaia di copie, che passa subito dopo
alle settecento.
Dal ’57 la veste tipografica
si rinnova con l’aggiunta di disegni all’interno
ed una nuova copertina ideata dal p. Moscato.
Ormai ha già raggiunto una certa notorietà
sia a livello regionale che fuori Regione. Man
mano ci si occupa di problemi molto più
grandi, ma gli argomenti si distaccano sempre
più dalla vera vita del paese. Cosicché
viene meno anche l’entusiasmo iniziale
dei collaboratori, e dopo essere passato da
settimanale a quindicinale, cessa le pubblicazioni
per alcuni anni. |
Le prime due edizioni storiche |
La
terza edizione |
Il lungo letargo finisce
solo nel gennaio del 1972 quando Il Gazzettino
rinasce con una stampa tipografica professionale
simile, anche come formato, ai comuni quotidiani.
La nuova testata riporta la dicitura: “Periodico
bimestrale del Centro Giovanile Missionario
di Ripalimosani – Campobasso” ed
ha come Direttore Responsabile Tonino Martino. |
Dagli anni
ottanta, Direttore Responsabile diventa Nicolino
Camposarcuno soprannominato, per l’appunto,
“Koline quille du Kalzettine”,
che cura, fra l’altro, la rubrica, molto
apprezzata, “Sotte e ll’erkate,
dialogo tra Peppe e Kole”: sono due simpatici
vecchietti che durante una bevuta di buon vino
al bar, in un italiano tutto loro, prendono
in giro le cose della vita moderna.
Orgogliosi della loro creatura
apprezzata ovunque, i componenti della redazione
decidono di avere anche una sede propria: scelgono
un locale nel cuore di Via S. Michele, con tanto
di insegna. “Il Gazzettino è il
più grande giornale del mondo e che passeranno
i secoli, crolleranno le montagne, ma il nostro
giornale non finirà mai”, è
questa la frase profetica di p. Marton pronunciata
vent’anni fa ed i tempi di oggi gli danno
ancora ragione. |
La
sede di Via S. Michele |
Nicolino
Camposarcuno (a destra)
durante un'intervista |
Altra breve
pausa sul finire degli anni ottanta, ma le uscite
riprendono, con slancio rinnovato, nel gennaio
1991 con una quarta edizione: il formato si
è ridotto per renderlo più maneggevole
(25x35 cm), il sottotitolo cambia in “Bimestrale
di informazione e cultura del Centro Giovanile
Missionario di Ripalimosani”. |
La redazione, guidata sempre
da Nicolino Camposarcuno, è completamente
nuova e giovane, ed affronta svariati temi:
dai problemi sociali alle critiche musicali;
dal servizio politico alla cronaca sportiva;
dai personaggi ripesi al tema culturale. E’
un giornale che vuole stare al passo con i tempi,
dinamico, pronto a mettersi in discussione pur
rimanendo fermo sui propri ideali e non dimenticando
mai il proprio passato.
Il buon impegno della redazione
ottiene successivamente il Premio “Francesco
Sollazzo” conferitogli in occasione del
40° anno di vita del giornale (1994). |
La
quarta edizione |
Ad oggi l'ultimo
numero uscito porta la data della seconda edizione
dell'anno 2000, dove in copertina c'è l'estremo
appello a tutti i cittadini affinché la lunga
avventura non abbia fine. "Oggi - scrive
la redazione - si ripresentano più ingigantiti
che nel passato, i problemi di ordine economico
ai quali è difficile far fronte senza l'aiuto
dei lettori, di enti, associazioni, ecc."
Sentita e accorata è infine
la motivazione e l'importanza di un giornale
locale che ha "la responsabilità di salvaguardare
un patrimonio che non può, non deve essere cancellato"
perché è solo nel passato che "si deve attingere
la linfa vitale, è da queste diversità che deve
nascere una nuova società che solo così sarà
viva, ricca di fermenti, e non massificata,
uniformata ad un modello unico di vita, che
la renderebbe monotona e senza nerbo".
Al Gazzettino,
noi della redazione di ripalimosanionline,
auguriamo ancora un lungo cammino e faremo di
tutto affinché il giornale, che appartiene ad
ogni singolo ripese, abbia il rispetto e la
valutazione che merita.
>> Il Gazzettino in formato elettronico... |
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