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Da: IL PROFETA MANGIARE E BERE |
27-10-2011 by Mikele | Allora un vecchio oste domandò: Parlaci del Mangiare e del Bere.
Ed egli disse:
Vorrei che poteste vivere del profumo della terra e che la luce vi nutrisse in libertà come una pianta.
Ma siccome mangerete uccidendo, e ruberete al piccolo il suo latte materno per estinguere la sete,
Sia allora, il vostro, un atto di adorazione.
E la mensa sia un altare, sul quale i puri e gli innocenti dei campi e delle foreste s’immolino alla parte più pura e più innocente che vi è nell’uomo.
Quando ucciderete un animale, ditegli in cuore:
<< Dal medesimo potere che ti abbatte, io pure sarò ucciso e consunto, poi che la legge che ti consegnerò nelle mie mani, consegnerà me in mani più potenti.
Il tuo sangue e il mio non sono che la linfa che nutre l’albero del cielo >>.
E quando mangerete una mela, ditele in cuore:
<< I tuoi semi vivranno nel mio corpo,
E i tuoi germogli futuri fioriranno nel mio cuore,
E il mio respiro sarà la tua fragranza,
E noi godremo insieme in tutte le stagioni >>.
Quando d’autunno coglierete dalle vigne l’uva per il torchio, dite nel cuore:
<< Io pure sarò vigna, e per il torchio sarà colto il mio frutto,
E come vino nuovo sarò tenuto in botti eterne>>.
Quando d’inverno spillerete il vino, per ogni coppa cantate una canzone,
E in questa ricordatevi dei giorni dell’autunno, per la vigna e per il torchio.
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27-10-2011 by Mikele | ER VINO
Se anticamente se intoppava uno
er vino je sfogava in allegria,
faceva una cantata e annava via
senza rompe le scatole a nessuno.
Ma se s’intoppa adesso, mamma mia!
cià sempre l’aria de scannà qualcuno:
strilla, biastìma, ruga e fa er tribuno
ch’è la cosa più brutta che ci sia.
Tutta corpa der vino. Mi’ marito,
quanno che se pipava le tropee,
era addirittura er cocco der partito;
poi, co’ la cosa de le convursioni,
lassò da beve, minorò l’idee
e rassegnò le proprie dimissioni.
Trilussa
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27-10-2011 by Mikele | Un giorno di marzemino, al primo chiaretto dell’alba, camminavo nella
champagne dell’oltrepo’ pavese, in mezzo al nebbiolo.
Il tempo era un inferno, il cielo verdicchio tendente al grignolino.
mi riparai sotto un pinot e li’ incontrai una soave donna fugata che aveva un vestito molto rose’.
Non essendo recioto, tutto spumante le diedi un dolcetto bacio sul
bianco collio e senza sfurzat le toccai la barbera della bonarda.
Subito il mio merlot, che non e’ ancora passito, venne durello che era un
cannonau, ma lei non volle che andassi oltre.
Deluso e rosso di borgogna le dissi: “chardonnay moi, madame”.
e con l’amarone in bocca e un groppello in gola mi arrangiai da solo.
e sauvignon de brut….
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28-10-2011 by Mikele | Il vino non si beve soltanto, si annusa, si osserva,
si gusta, si sorseggia e… se ne parla.
Edoardo VII (1841 – 1910)
L’astemio: un debole che cede alla tentazione
di negarsi un piacere.
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28-10-2011 by Totò | La luna di gennaio è la luna del vino
Luna di grappoli a Gennaio, luna di racimoli a Febbraio
Chi pota a Gennaio, pota al grappolaio
Chi pota alla mancanza di Gennaio, pota a uva (cioè con la luna calante)
Se per la Candelora il tempo è bello, molto più vino avremo che vinello.
Chi nel Marzo non pota la sua vigna, perde la vendemmia
Aprile, ogni goccia un barile (cioè, la pioggia di Aprile favorisce un buon raccolto di uva)
Quando tuona d'Aprile - buon per il barile
Nebbia di Marzo mal non fa - ma in Aprile pane e vino a metà
Aprile freddo sera e mane - dà gran copia di vino e pane
Il freddo d'Aprile appresta al contadino pane e vino
Vigna ad April potata - ha mai sete al vignaiol levata
Se vai a potar d'aprile, contadino, - molt'acqua beverai e poco vino
Tralcio nato in Aprile - poco vino mette in barile
La gemma d'Aprile non empie il barile
Tutto Maggio si lega la vite - se Maggio non è assai lungo - se ne lega anche di Giugno
Se piove per san Barnabà - l'uva bianca se ne va - se piove mattina e sera - se ne va la bianca e la nera
Quando piove il giorno di san Vito - il raccolto dell'uva va fallito
Se piove per san Vito - il raccolto dell'uva se n'è ito
Se non arde luglio e Agosto - troppo aspro sarà il mosto
Per santa Maddalena - se la nocciola è piena - il fico ben maturo - il gran copioso e duro - e il grappolo serrato - il vino è assicurato
Di Settembre e di Agosto - bevi vino vecchio e lascia stare il mosto
Agosto ci matura grano e mosto
D'Agosto l'uva fa il mosto
A san Lorenzo l'uva si tinge
Agosto matura, Settembre vendemmia
Zappa la vigna d'Agosto - se vuoi avere buon mosto (in modo che l'acqua penetri nel terreno)
Chi vuole buon mosto - zappi la vigna d'Agosto - e chi vuol l'uva grossa - zappi la proda e scavi la fossa
Chi zappa la vigna d'agosto - la cantina empie di mosto
Quando piove d'Agosto piove olio miele e mosto
L'acqua del 24 Agosto rovina olio e mosto
A santa Eufemia comincia la vendemmia
Da Settembre prima la bianca che di pendere è già stanca (riferito all'uva)
Se fa bello per san Gorgone - la vendemmia va benone (san Gorgonio è il 6 Settembre)
La pioggia di Settembre è veleno per l'uva
Ottobre, il vino è nelle doghe (cioè nei barili)
Ottobre: vino e cantina dalla sera alla mattina
Chi vuol far buon vino zappi e poti a san Martino
Più presto se ami il legno - più tardi se ami il frutto (è preferibile potare ora se si vuole rafforzare la pianta, potare più tardi se si vuole rafforzare il frutto)
A san Martino ogni mosto è vino
A san Martino si lascia l'acqua e si beve il vino
Per san Martino si spilla il botticino
Per san Martino cadon le foglie e si spilla il vino
Per san Paolino c'è il grano e manca il vino - per san Frediano c'è il vino e manca il grano
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31-10-2011 by Luis | Con addosso solo le mutandine da bagno, scalzo,
con i capelli scarmigliati, nel buio rosso fuoco, sorseggiando vino,
sputando, saltando, correndo… così si vive.
Jack Kerouac (1922 – 1969)
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