|
|
|
|
CHIESA
MADRE "SANTA MARIA VERGINE ASSUNTA" |
|
Non è
possibile datare con certezza l'anno della sua
definitiva costruzione, i registri parrocchiali,
attestano l'esistenza del campanile già
nel 1463. La facciata risale al 1500, mentre
la parete posta a nord est è l'unico
residuo della chiesa duecentesca. Cinquecentesco
è anche il portale principale cui si
accede con quattro gradini. Il portale è
in legno di castagno a masso, con numerose riquadrature
occupate da formelle a bassorilievo, riguardanti
la simbologia liturgica; nella lunetta sono
presenti l'effige ad alto rilievo della Madonna
e due angeli adoranti ai lati.
L'impostazione generale e la fastosità
dell'insieme sono di ispirazione tardo_barocca
e si fondano su volute, cartocci, spirali ed
elementi vegetali. |
|
|
|
Sulle facciate laterali
della chiesa e del campanile sono state inserite
sculture di epoca ed ispirazione diverse come
riutilizzo di elementi provenienti da costruzioni
preesistenti. In un gruppo figurativo omogeneo,
sito alla base del campanile la tradizione popolare
vede Adamo, Eva e il diavolo.
L'interno della chiesa, suddiviso in tre navate
slanciate ed eleganti, è abbellito da
ben nove altari, il più antico dei quali
é quello dell'Epifania, secondo da destra,
un tempo altare maggiore, notevole per la lavorazione
degli intarsi e i marmi policromi. |
il portale |
Di pregevole
fattura sono il coro e il pulpito (entrambi
del cinquecento), quest'ultimo in legno intagliato
con motivi floreali e drappi, addossato ad un
pilastro e sorretto da un aquila che porta sul
petto lo stemma del comune. Dirimpetto al coro
vi é un organo del 1778. Altre opere
di notevole interesse artistico sono un quadro
di Scipione Cecere sovrastante l'altare della
Epifania che ritrae "L'adorazione dei Magi"
e una statua del 1700 raffigurante il patrono
del paese, San Michele, eseguita da Nicola Fumo. |
|
|
|
Il bel campanile che le sta
affianco alto metri 47 fu costruito dall'arciprete
Angelo D'Eramo nel 1463: "hoc campanile
Ripae Angelus D'Eramus Archipraesbyter Ripae
fieri curavit A.D. 1463.".
Era questa un'iscrizione in
bronzo che fu trascritta, prima che andasse
perduta, nei registri parrocchiali.
< La dichiarazione d'amore di Anna al nostro Campanile > |
|
|
|
|
|
|
|